Matteo Sobrero

Gli Under 23 italiani più attesi: Matteo Sobrero #5

Il piemontese Matteo Sobrero (Dimension Data for Qhubeka) è partito alla grande nel 2019 con tre vittorie in un mese: Strade Bianche di Romagna (organizzata dalla Nuova Ciclistica Placci 2013), Coppa Fiera di Mercatale e Gp Palio del Recioto.
Una stagione che ha già regalato belle soddisfazioni a Sobrero, classe 1997, al quarto e ultimo anno tra gli Under 23.

Ti si può quasi definire un “veterano” del Giro d’Italia Under 23.
«Sarà la terza partecipazione. Due anni fa mi sono ritirato a due giorni dalla fine. Lo scorso anno partivo con qualche ambizione, ma dopo la seconda tappa ho avuto dei problemi di stomaco che hanno compromesso la mia gara. Mi sono ripreso nel finale con una buona cronometro… speriamo che questo sia l’anno buono».

Com’è il percorso?
«E’ molto molto molto duro, sarà un Giro d’Italia Under 23 per scalatori. Sulla carta è più adatto alle caratteristiche del mio compagno Battistella: proverò anche io a stare in classifica, ma se mi accorgessi di non farcela cercherei di vincere almeno una tappa e di aiutare Samuele per la classifica».

La frazione che hai cerchiato in rosso?
«Mi intriga molto la tappa Sesto Fiorentino – Gaiole in Chianti, con cinque settori di sterrato (Sobrero nel 2019 ha vinto anche la Strade Bianche di Romagna, nda). Conosco bene il Passo Maniva, che ho già affrontato lo scorso anno al Giro U23 e anche da Juniores. Con la squadra ho provato le ultime due tappe, Rosà-Falcade e Agordo-Passo Fedaia: l’ultima sarà davvero dura!».

Come arrivi al Giro d’Italia Under 23?
«Quest’anno sono partito subito forte, poi ho staccato un po’ dopo il Palio del Recioto a fine aprile. Recentemente abbiamo passato due settimane sul Passo Pordoi, un bel blocco di allenamento in altura in vista di questa corsa».

Cos’è il Giro d’Italia Under 23?
«Per tutti noi italiani è la corsa più importante dell’anno. E’ una gara riconosciuta a livello internazionale, fare risultato in un appuntamento come questo ti ripaga di tutti i sacrifici che fai per correre. E poi il nome: “Giro d’Italia Under 23” richiama il Giro dei professionisti, chissà, un giorno si potrebbe correre anche lì…»