Edoardo Francesco Faresin, grande protagonista in salita al Giro d’Italia Under 23 Enel 2018, al punto da conquistare la maglia verde di leader della classifica generale. Sarà al via anche nel 2019, sempre con la maglia della Zalf Euromobil Désirée Fior, guidato dall’ammiraglia dal padre, l’ex professionista Gianni Faresin.
Lo scorso anno sei stato una bella sorpresa. Quest’anno guardi anche alla classifica generale?
«Sarà la strada a dire se potrò fare classifica oppure no. Nelle tappe con arrivo in salita mi aspetto di soffrire un po’ rispetto agli scalatori puri».
La tappa chiave?
«Io spero di far bene nella tappa di casa, da Rosà a Falcade. Ci terrei molto a mettermi in evidenza sulle mie strade».
Che Giro d’Italia Under 23 ti aspetti?
«Il percorso è molto impegnativo, forse ancora più dello scorso anno. Ci sono tante salite, il Doppio Mortirolo poi rende la tappa di Aprica davvero tosta. Ma credo che anche i tratti di strade bianche in Toscana possano fare male. E poi il Passo Fedaia, che conosco bene perché sono andati lì un paio di anni in ritiro, il Passo Maniva che abbiamo già affrontato al Giro U23 l’anno scorso… poi tante altre salite che non ho affrontato, ci penseremo quando saremo lì! (ride)».
Cos’è il Giro d’Italia Under 23?
«E’ una vetrina per mettersi in luce. E’ un’opportunità. E’ un’occasione di confronto con avversari forti e internazionali. E’ la possibilità di vivere un clima “da professionisti”, perché il Giro U23 è organizzato alla grande, nei minimi particolari. Ogni partenza di tappa è una grande emozione, c’è tanta gente che ti chiede gli autografi, è fantastico!»