Marco Pastonesi: un Giro di Storie. 9. Merckx e Gimondi

Quando Eddy venne al mondo, nel 1945, Felice aveva quasi tre anni di vantaggio. Quando Felice e Eddy salirono su una bicicletta, Felice diventò Gimondi e Eddy si trasformò in Merckx, e Merckx cominciò subito a inseguire Gimondi. Gimondi corse per la prima volta nel 1959, Merckx nel 1961, e i tre anni di vantaggio erano già diventati due. Gimondi vinse per la prima volta nel 1960, Merckx nel 1961, e i due anni di vantaggio si erano ridotti a uno solo. Gimondi passò professionista nel 1965, e anche Merckx, e i due erano pari. Il sorpasso nella cronometro di Rosas al Giro di Catalogna 1968: Merckx partì prima, ruppe una ruota, perse tempo per il cambio, eppure batté Gimondi, che passò la serata a passeggiare sulla spiaggia interrogandosi e non trovando altra risposta che: è più forte di me. A dire la verità, da quel giorno Gimondi fu forse un po’ meno Felice, almeno di incontrare, sulle sue strade, un uomo più completo, più resistente, più veloce e – se possibile – ancora più affamato. Gimondi, semplificando, si disse: primo, non prenderle, da Merckx, ovviamente; secondo, prendere quello che sarebbe venuto. e comunque Gimondi non si arrese mai.

Se il ciclismo è sempre vissuto sui grandi duelli e dualismi, Gimondi-Merckx è uno di quelli. Il bergamasco e il fiammingo, la Nuvola Rossa e il Cannibale, la tenacia sublimata e la forza impersonificata. Gimondi: 141 vittorie fra cui un Mondiale, tre Giri, un Tour e una Vuelta, una Roubaix e due Lombardia… E Merckx: 525 vittorie, e si fa prima a scrivere che cosa non ha vinto: la Parigi-Tours.

Con gli anni Gimondi e Merckx sono tornati a essere Felice e Eddy. Due grandi amici, due infiniti campioni.